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La vita moderna dei rifiuti

L’idea di cosa costituiscano i rifiuti, il bisogno di gestirli e come farlo sono idee che sono cambiate così radicalmente nel tempo che potrebbero sembrare concetti alieni agli umani di 100, o 200 anni fa.

Rifiuti, immondizia, spazzatura, tutti termini che si ricollegano a qualcosa che viene rifiutato, considerato sporco, impuro.

Il termine inglese “waste” risulta invece meno definitivo, perché può essere inteso come un utilizzo sbagliato, un’opportunità persa, o uno spreco. Vedremo perché queste idee sono più vicine alla concezione della spazzatura odierna.

La gestione della spazzatura più comune era semplice, si metteva tutto quello che era considerato come estinto, irrecuperabile, inutilizzabile in un sacco nero che sarebbe poi finito in una discarica per essere bruciato, quel fuoco poteva essere usato per fornire energia o anche solo per togliere dagli occhi e dal naso quello che costituisce uno spreco di spazio, fonte di odore sgradevole e coltura di batteri, muffe, parassiti e virus.

Gestire i rifiuti ormai è una scienza, branca dell’ingegneria ambientale, ma anche parte della politica di una nazione, nella idea moderna lo scopo è di monitorare ogni tappa del processo, quindi produzione, riutilizzo, raccolta ed il trattamento per minimizzare i danni economici ed ambientali della spazzatura.

L’idea più antica nella gestione dei rifiuti si potrebbe correlare al culto dei morti, l’associazione tra la carne morta e la presenza di malattie era stata già intuita molto prima della scoperta dei batteri, è la salute delle persone il primo input alla gestione dei rifiuti, ma i principi odierni sono molto più definiti rispetto a quei tempi antichi.

La direttiva quadro sui rifiuti

L’Italia in quanto membro dell’Europa ha dovuto adottare una serie di leggi per regolamentare il ciclo dei rifiuti, questo include non solo norme su come smaltire ciò che viene buttato ma a decidere cosa si possa buttare, dove e come evitare che questo succeda, il riciclaggio, il riutilizzo di risorse considerate esaurite è il secondo passo di una gerarchia dei rifiuti.

La gerarchia dei rifiuti

Una piramide che parte dalla prevenzione.

Così come per la salute, il miglior metodo di prevenzione sarà sempre più efficiente ed economico della terapia, in questo caso sono modi per prevenire che qualcosa sia buttato in primo luogo, pensiamo alla plastica, notoriamente identificata come da una parte un componente essenziale e dall’altra difficile da gestire, questo ha portato alla eliminazione progressiva dei suoi sottoprodotti di massa: cannucce, buste del supermercato e piatti di plastica.

Riutilizzo, distinto dal riciclaggio, per cui si prolunga la vita utile di un oggetto, che sia nel rimetterlo in funzione o trovargli usi alternativi in modi generalmente meno laboriosi rispetto al Riciclo, che mira a recuperare o riconvertire il prodotto nei suoi materiali essenziali, come metallo o la carta, un processo difficile perché rischia di usare più energia di quanta se ne voglia risparmiare o anche di creare sottoprodotti nocivi all’ambiente.

Recupero, la differenza tra questo ed il riciclo fu definito nella direttiva quadro sui rifiuti dell’Unione Europea, il recupero punta a dare uno scopo utile ai rifiuti sostituendo altri materiali, lo vediamo con il recupero dei vecchi telefoni da parte delle compagnie che li producono, il riciclo quindi punta ai materiali grezzi rispetto al recupero.

Il Recupero però ha un ulteriore significato perché applicato non solo ai materiali ma all’energia, con questo si intende la tecnica del compostaggio, ovvero ciò che viene buttato nel settore “umido”, il materiale detto organico attraverso l’azione batterica e l’ossidazione diviene riutilizzabile come fertilizzante.

Smaltimento, l’abbattimento dei rifiuti tramite discariche, che siano nella loro raccolta o la disposizione con inceneritori, l’opzione meno desiderabile in quanto se è vero che liberi lo spazio dai rifiuti, significa che il loro recupero diventa impossibile ed un impoverimento della qualità dell’aria con la produzione di anidride carbonica, nociva per l’uomo.

Punto di questo ciclo è il miglioramento della qualità della vita, abbattere la produzione di rifiuti pericolosi e/o non essenziali, rendere quelli essenziali riutilizzabili o riciclabili.

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